Mi aggiungo alla massa dei commentatori del risultato elettorale del 14 aprile.
Non sarò nè originale nè tempestivo ne' sistematico od organizzato nell'affermare quello che segue. Sono pensieri sparsi, sfogo della mia rabbia e delusione.
La maggioranza degli italiani ha dimostrato, principalmente:
- di non credere alla proposta di rinnovamento del PD in termini di
discontinuita’ con la politica del governo Prodi e di discontinuita’ della classe dirigente rispetto a quella dei DS e Margherita;
- sicuramente di non credere che il problema "ambientale" sia una delle emergenza del nostro paese, piu' in generale del nostro tempo;
- di essere autenticamente “conservatrice” perche’:
* da una parte non ritiene prioritaria una politica riformista e riformatrice per il nostro sistema paese, cioè non pensa che si sia arrivati ad un punto critico oltre il quale potrà seguire una inarrestabile parabola discendente cui corrispondera' un reale arretramento del benessere materiale di tutti i cittadini ed esponenziale, rispetto a quello che gia’ purtroppo larghe fasce della societa’ hanno sperimentato negli ultimi anni. L'accoppiata Berlusconi-Tremonti promette, implicitamente, anche senza il bisogno di promesse e contratti che l'evasione fiscale sarà perdonata; al massimo condonata. Si potrebbe definire questa la politica del "liberismo dell'illegalità".
* dall'altra ritiene prioritario mettere in pratica delle politiche di conservazione delle rendite e delle posizioni. Quindi cede al richiamo protezionista della Lega che va contro la globalizzazione economica ed è a favore dei dazi, che guarda al federalismo fiscale come allo strumento per evitare la ridistribuzione della ricchezza su base geografica, che è xenofoba a cagione del problema della sicurezza e della concorrenza (sleale spesso) degli immigrati.
* ritiene invece che il Berlusconismo, possa costituire la soluzione palingenetica ai problemi di una economia non competitiva e di una società costituita da piccoli e grandi feudatari ciasuno arroccato a difesa delle propria rendita e posizione. Quindi non percepisce l’unico serio programma per una politica profondamente riformista (quello proposto dal PD che tentava di coniugare le tematiche dello sviluppo con quelle dell’ambiente) come una necessita' per dare a questo nostro paese una prospettiva ed una speranza.
Si vota al nord per la Lega, per la paura della globalizzazione economica (contro la competizione per il posto di lavoro di chi lavora in nero e (e magari e’ nero)), contro la paura dettata in larga parte dai sistemi di comunicazione di massa per “la sicurezza” che ancora si incanala verso l’odio razziale e per il diverso; crede al federalismo (anche, ma non solo, fiscale) che e’ funzionale, sperano, a togliersi dai piedi il vincolo di solidarieta’ con il sud improduttivo e parassita.
Si vota, al sud, per Lombardo (interessante il suo cv su Wikipedia) per avere invece l’assistenza statale, l’intervento pubblico, il posto pubblico garantito alla polveriera o nella nettezza urbana e affinche’ tutto sommato tutto vada avanti senza cambiamenti.
A questo punto mi chiedo se possiamo fare qualcosa di concreto noi della “sinistra” in senso lato per fare si’ che i nostri ideali e le nostre convinzioni programmatiche, le nostre priorita’ possano far breccia su questa societa', chiusa e sorda alle nostre istanze, non avendo a disposizione i canali di informazione di massa che non fanno solo informazione ma fanno piu’ profondamente ed in modo continuo l’opinione pubblica, il Zeitgeist del nostro tempo.
La vedo molto dura. Cosi' a sinistra Nichi Vendola o meno, che all'interno del centro sinistra Veltroni, Bersani o chiunque altro sia…
La realta’ non basta. Il problema, ormai da 30 anni, e’ la percezione della realta’. E la maggioranza degli italiani sta vivendo in un film trasmesso dalle reti del “Capo”.
martedì 6 maggio 2008
Vacanze italiane: ovvero del nostro palinsesto unico
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voto politico 2008
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