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A chi rimpiange l'abbandono di una tecnologia che fu "inventata" da un italiano, Enrico Fermi (esule pero' negli Stati Uniti perche', nella madre patria, Mussolini aveva promulgato le leggi razziali) ricordo che l'Italia ha anche un altro figlio illustre, il Nobel per la fisica Carlo Rubbia che invece, oggi, ci suggerisce di guardare
altrove.
Per comprendere, una buona volta, se convenga o no fare questo tipo di investimenti, propongo l'adozione immediata di una legge che permetta, a soggetti privati, la costruzione di centrali nucleari anche in Italia. Ma con un paio di condizioni:
1. Il vincolo che per gli impianti non debbano essere elargiti sovvenzionamenti o finanziamenti pubblici in conto capitale. Al massimo si riconosca la stessa tariffa agevolata per Kwh prodotto che viene oggi riconosciuta per incentivare il solare fotovoltaico.
2. Che sia il produttore privato che realizza la centrale ad accollarsi i costi di gestione e stoccaggio delle scorie, depositando, in anticipo, presso la Banca di Italia, l’equivalente attualizzato di questi oneri per il tempo di emivita delle scorie.
1 commento:
Ciao Roberto,
Penso che la tua provocazione sia perfetta. In quella maniera difficilmente si farebbero centrali nucleari (per le qualiio sono contro e non solo per un fatto ambientale ovviamente, ma anche per un fatto di principio, c'e' stato un referendum, il popolo è sovrano e ha già deciso punto.). Ma penso ad ogni modo che l'Italia è un paese strano e se li togli qualche paletto vedrai che un modo per lucrare e speculare sul nucleare lo trovano stanne pur certo.
Probabilmente a giorni pubblicheranno una mia riflessione sull'incontro politico pic-nic (come lo chiami tu :-)) avvenuto a Monte Giove sul sito http://www.radicalsocialismo.it/ (mi vien da ridere perchè tu me lo dici sempre che non sono comunista come ti dico ma sono più socialista :-))
Buona notte
Ciao
Michele
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