Aggiungo alcune ultime considerazioni sui recenti sviluppi della vicenda.
Anche il terzo bando e' andato deserto.
Ho dei dati ulteriori che risolvono alcuni interrogativi che erano rimasti aperti dal precedente post.
1) il guadagno netto annuale e' di circa 300.000 euro;
2) il guadagno e' la netto delle tasse;
3) i dipendenti comunali delle farmacie, nel caso di affitto di azienda seguirebbero l'azienda ceduta e quindi non sarebbero piu' a carico del comune.
Con queste informazioni ho aggiornato il foglio di calcolo excel e riassumo i risultati, ipotizzando un costo opportunita' del 5%, limitatamente ai primi 50 anni:
a) con un canone del 4% sul fatturato conviene la cessione d'azienda rispetto a non vendere se si offrono almeno € 2.555.829 contanti al netto delle imposte;
b) con un canone del 4.5% sul fatturato conviene la cessione d'azienda rispetto a non vendere se si offrono almeno € 2.327.630 contanti al netto delle imposte;
c) con un canone del 5% sul fatturato conviene la cessione d'azienda rispetto a non vendere se si offrono almeno € € 2.099.431 contanti al netto delle imposte.
Se il costo opportunita' e' minore (cioe' se non si riesce ad impiegare gli utile ad un tasso maggiore ad uguale del 5%) le cifre da pagare in contanti crescono fino a € 3.007.505 netti per un costo opportunita' del 4% ed un canone sul fatturato del 4%.
Ogni soluzione che non abbia questi valori minimi per la cessione dell'azienda non e' contabilmente vantaggiosa per il comune.
martedì 6 maggio 2008
Ancora sulle farmacie comunali
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