sabato 31 gennaio 2009

Primarie vere, sempre


Roberto Piemonti mi segnala un interessante considerazione sulle primarie vere. La vittoria di Marco Tamanti e' annoverata come una delle dimostrazioni del "teorema della primarie": primarie vere = vantaggio per il partito/cittadini.

Oggi, in quanto sostenitore del comitato Tamanti, sono dalla parte dei vincitori. Non di meno il nostro impegno deve continurare, coerentemente alle nostre posizioni di ieri, ad essere rivolto verso l'abbassamento delle barriere di ingresso alla competizione elettorale per le primarie ed a dare pari opportunita' a tutti i candidati che vogliano mettersi in gioco.

Le primarie vere sono una condizione necessaria, sebbene, ovviamente, non sufficiente a rendere possibile un processo di rinnovamento della classe dirigente del partito e a favorire una osmosi tra gli organismi di partito e la societa' civile. Le primarie possono diventare un meccanismo che permette la selezione dei "migliori" nella misura in cui la competizione sia equa ed il piu' possibile aperta e guidata dal basso.

Alcune proposte:
1) definire un limite massimo, unico (ed abbastanza basso) alle spese che possono essere sostenute nella campagna elettorale delle primarie da ciascun candidato;
2) obbligo di certificazione delle spese sostenute nella campagna elettorale da ogni candidato;
3) abbassare il numero delle firme di membri del direttivo o di elettori necessario a sostenere una candidatura alle primarie (20% del direttivo, 10% elettori).
4) richiedere che anche il sindaco uscente raccolga il quorum richiesto per la presentazione della candidatura.
5) obbligo di effettuare un certo numero di confronti diretti pubblici tra candidati durante la campagna elettorale.

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